La sessantasettesima sessione della Commission on the Status of Women (CSW), il principale organismo intergovernativo dedicato all’uguaglianza di genere, si è conclusa sabato 18 marzo 2023, dopo che i negoziati sul testo delle Agreed Conclusions si sono protratti fino alle prime ore del giorno successivo alla chiusura ufficiale.
Durante la prima settimana dei lavori, Aidos ha partecipato a un evento parallelo organizzato da UNFPA, UNICEF, dai governi di Burkina Faso, Canada, Egitto, Italia, Zambia e Unione Europea intitolato “Pratiche dannose: catalizzare l’innovazione per porre fine alle mutilazioni genitali femminili e ai matrimoni precoci”. In questa occasione Serena Fiorletta, in rappresentanza di Aidos, ha riportato l’esperienza sul campo della associazione, soprattutto attraverso i progetti dedicati al contrasto delle MGF e della violenza di genere.
Inoltre, insieme alla società civile femminista, presente alla CSW, Aidos ha svolto un attento monitoraggio sullo sviluppo dei negoziati sulle Conclusioni. Il Women’s Rights Caucus (WRC), una coalizione globale intersezionale e inclusiva di oltre 200 organizzazioni, reti e collettivi femministi che sostiene l’uguaglianza di genere, attivo in ambito Nazioni Unite e di cui Aidos fa parte, ha reso noto attraverso un comunicato i suoi commenti alle Agreed Conclusions adottate.
Queste includono un importante e rinnovato impegno globale per raggiungere l’uguaglianza di genere, nonostante ci sia stata una significativa resistenza su questioni fondamentali da parte di diversi Stati membri. Se da un lato si è accolto con favore il sostegno multilaterale per promuovere i diritti umani di donne e ragazze, dall’altro si è registrata la difficoltà di adottare un testo veramente incisivo e innovativo. Infatti, nonostante i progressi, sono state omesse dal documento alcune questioni fondamentali relative alla protezione dei diritti umani delle persone LGBTQI, l’importanza della tecnologia per ampliare l’accesso all’educazione sessuale e all’affettività e le interconnessioni tra trasformazione digitale e cambiamento climatico. Inoltre, alcuni Stati e rappresentanti della società civile contrari ai diritti di donne, ragazze e persone LGBTQI continuano a ostacolare un dialogo costruttivo impedendo un’effettiva affermazione dell’agenda per l’uguaglianza di genere.
Va anche segnalata la preoccupazione, già espressa in passato, per il continuo restringimento degli spazi della società civile nell’interlocuzione con le istituzioni e nella partecipazione ai negoziati, nonché le difficoltà per le femministe e rappresentati della società civile del sud del mondo di partecipare a questo processo di fondamentale importanza per l’uguaglianza di genere.
Leggi qui il comunicato stampa di UN Women.
Leggi qui il comunicato stampa del WRC.
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