Mutilazioni genitali femminili: ultima generazione | Aidos

Mettere fine alle MGF in una generazione, l’appello dell’Unicef

L’Unicef ha lanciato un appello perché le mutilazioni dei genitali femminili (MGF) diventino solo un ricordo nell’arco di una generazione. Sono ancora 130 milioni le donne, ragazze e bambine che hanno subito questa terribile pratica e tre milioni ogni anno le bambine che ne restano vittima.
Era il 2002 quando una sessione speciale delle Nazioni Unite si impegnava solennemente a cancellare la pratica entro il 2010, ma i progressi sono ancora troppo lenti. Per questo l’Unicef ha lanciato una campagna di massa in 16 paesi africani, con la volontà di raggiungere l’obiettivo entro il 2015, anno in cui dovrebbero essere raggiunti tutti gli Obiettivi di sviluppo del millennio, tra cui quelli relativi alla salute hanno un posto rilevante. Nella sua campagna, cui contribuiscono vari governi (quello italiano ha versato 1,8 milioni di euro) e organizzazioni della società civile, l’Unicef si baserà sui risultati positivi ottenuti in Senegal con il progetto Tostan, in Egitto e in Sudan.