European Development Days 2015 – Rapporto AFGH su Aiuto Pubblico allo Sviluppo | Aidos

Il 4 giugno è stato presentato a Bruxelles agli European Development Days  il nuovo Rapporto della rete Action for Global Health, un’analisi comparata della performance dei Paesi Donatori Europei, fra cui l’Italia,  in tema di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con particolare attenzione agli aiuti per la salute. L’analisi comparata fra le maggiori economie europee “Health Financing: Unpacking trends in ODA for Health – cross-european analysis” evidenzia quanto stia cambiando lo scenario della cooperazione allo sviluppo anche in campo sanitario, con il ruolo sempre meno prominente dei donatori tradizionali quali i Paesi dell’Unione Europea e delle Organizzazioni delle Nazioni Unite, e una crescente importanza degli investimenti da parte di partnership pubblico-private e fondazioni filantropiche private. Anche le modalità di erogazione degli aiuti stanno cambiando, con i crediti di aiuto che stanno rivestendo un ruolo sempre più consistente anche in settori sociali quali quello sanitario. L’analisi dettagliata sulla performance italiana illustra i recenti sforzi fatti dal nostro paese in tema di cooperazione allo sviluppo e salute globale, dopo un significativo periodo di assenza, culminati con l’adozione di una nuova legge per la Cooperazione e un primo timido tentativo di incremento dell’APS sanitario nel 2013, ed alcuni importanti impegni finanziari quali il rifinanziamento al Fondo globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria (2014-16) e alla Gavi Alliance (2016-20). Purtroppo il volume degli aiuti in campo sanitario è ancora molto basso, e gli aiuti stessi estremamente frammentati: l’aiuto bilaterale italiano per la salute nel 2013 (42 milioni di Euro), era suddiviso in un numero elevatissimo di piccoli progetti (380), la maggior parte di portata economica bassissima (solo 7 interventi avevano ricevuto più di 1 milione di Euro), in un numero altrettanto alto di Paesi (77), implementati da una miriade di attori, che ben difficilmente restituiscono l’immagine di un sistema Paese ben strutturato e valutabile dal punto di vista dell’impatto.