In un rapporto dell’OMS i progressi di Brasile, Malesia, Messico, Mozambico e Gran Bretagna
Si sono riuniti in Scozia, dal 16 al 19 luglio, 200 dei massimi esperti mondiali nella prevenzione della violenza domestica, in un incontro intitolato Milestones (pietre miliari) 2007. Ogni anno sono circa 1.600.000 (nel 2002, l’ultimo anno per il quale si disponga di dati) le persone, in gran parte donne e bambini, che muoiono a causa della violenza domestica, che in alcuni paesi è fra le prime cinque principali cause di morte tra i 15 e i 44 anni. La riunione è servita a monitorare, sulla base di un Rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), i progressi realizzati negli ultimi anni nell’affrontare il problema da alcuni governi – significativi in particolare quelli di Brasile, Malesia, Messico, Mozambico e Gran Bretagna – nonché ad affinare le strategie per un’azione più incisiva in futuro. Tra gli interventi che possono fare la differenza ci sono: la formazione dei genitori; il controllo dell’accesso all’alcol e alle armi da fuoco; la scolarizzazione degli adolescenti; il cambiamento dei codici culturali, oltre naturalmente al soccorso medico di emergenza.