Mortalità materna e Aids, questioni di politica e potere
Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono circa mezzo milione ogni anno le donne che muoiono nel mondo per cause legate a gravidanza, parto e aborto. Tutti gli esperti sono d’accordo sul fatto che la maggior parte di queste morti sarebbero evitabili, soprattutto se fosse superata la “GLOBAL GAG RULE“, la regola secondo la quale il governo degli Stati Uniti non da sostegno economico alle organizzazioni che effettuino aborti, o anche solo li consiglino o indirizzino le donne ad altre organizzazioni.
Anche la famosa rivista scientifica Lancet, nel numero di dicembre, pubblica ben tre articoli sull’importanza dei servizi per la salute sessuale e riproduttiva e cita la politica dell’amministrazione USA tra i principali ostacoli alla salute riproduttiva, insieme alla scarsità di risorse e allo stigma sociale che circonda l’aborto.
Anche la CNN, in occasione della giornata mondiale per la prevenzione dell’Aids, ha riportato l’eccessivo ricorso al moralismo anziché alla scienza e alla buona volontà, con l’enfasi più sull’astinenza e le fedeltà che sulla contraccezione. “L’astinenza è un lusso che si possono permettere solo le persone che hanno il completo controllo sui propri corpi” ha detto il reverendo William Sinkford, presidente dell’Associazione delle congregazioni universaliste. “Basta dire no? Non ha funzionato nel giardino dell’Eden, e tanto meno nel fermare la diffusione del virus Hiv” ha aggiunto.