Passa a grande maggioranza tra le proteste dei religiosi lo Women Protection Bill
Il 15 novembre il Senato pakistano ha approvato una legge, Women protection Bill, già passata alla Camera bassa, che emenda in alcuni punti la discussa legge “Hudood”, sull’adulterio e lo stupro (Zina) vecchia di 27 anni e che aveva permesso ogni genere di abuso. “Per quanto tempo ancora una piccola minoranza schiaccerà la maggioranza in nome dell’Islam?” aveva chiesto durante il dibattito la senatrice Bakhtiar, cercando di illustrare, tra le continue interruzioni dei parlamentari della coalizione religiosa MMA (Muttahida Majlis-i-Amal), i misfatti compiuti nel paese grazie alla legge Hudood.
Il voto sancisce la spaccatura tra il presidente Musharraf e l’MMA, che accusa il governo di avere ceduto alle pressioni statunitensi e di voler permettere il sesso fuori dal matrimonio. Simpatizzanti dell’MMA hanno protestato con grida di “lapidazione per gli adulteri” e i parlamentari della coalizione hanno minacciato di boicottare l’applicazione della riforma e di abbandonare il Parlamento, in cui occupano 65 seggi. Il ministro per gli affari parlamentari ha risposto minacciando di sciogliere le assemblee della NWFP (Provincia nord-occidentale) e del Belucistan , dominate dall’MMA.
Perché la leggi entri in vigore, però, manca ancora la promulgazione da parte del presidente.