Una bambina morta, altre sette in ospedale in Burkina Faso
Erano in otto, di età compresa tra i 14 e gli appena 4 anni. La donna che le ha mutilate, uccidendone una e producendo nelle altre infezioni gravissime e lesioni irreversibili, oltre a un terribile trauma, di anni ne ha invece ottanta. Il caso ha fatto rumore a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, dove l’AIDOS ha uno dei suoi Centri per la salute delle donne, non certo perché si tratti del primo, né dell’unico episodio di violazione della legge del 1996 che proibisce le mutilazioni dei genitali femminili (MGF), ma perché è avvenuto, in un giorno imprecisato della settimana precedente il ricovero, nel villaggio di Pabré, ad appena 20 km dalla capitale. Un segnale quindi di allarme per la lotta alle MGF, come ha sottolineato Aïna Ouédraogo, responsabile del Comitato di lotta contro l’escissione(CNLPE): le mutilazioni si praticano ancora, ha detto, “malgrado i nostri sforzi instancabili” e malgrado gli anni di prigione, da uno a cinque, che rischiano le persone arrestate a Pabré.