Il nuovo rapporto Tracking What Counts di Countdown 2030 Europe, consorzio europeo di cui Aidos fa parte, che analizza i finanziamenti e le posizioni politiche di 13 governi europei e delle istituzioni dell’UE, rivela che, nel 2023/2024, sebbene gli impegni volti a sostenere la salute e i diritti sessuale e riproduttivi a livello globale siano stati mantenuti, rimangono ancora molte opportunità di progresso non sfruttate.
Nel 2023, i donatori europei hanno mantenuto i finanziamenti per la salute sessuale e riproduttiva e la pianificazione familiare (SRH/FP)* a 1,661 miliardi di euro. Il finanziamento complessivo per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi (SRHR)** è aumentato del 10%, raggiungendo 3,205 miliardi di euro. Tuttavia, per la prima volta da quando si misura il finanziamento della SRHR, cioè dal 2020, il numero di paesi che hanno ridotto i finanziamenti in questo settore è superiore a quello di coloro che li hanno aumentati.
Inoltre, nonostante un picco complessivo negli aiuti pubblici allo sviluppo (ODA), la percentuale destinata a SRH/FP e SRHR è rimasta stabile o leggermente diminuita, lasciando margine per maggiori investimenti, capaci di offrire alle persone gli strumenti per godere dei propri diritti e condurre una vita sana, sicura e libera. Inoltre, per la prima volta dal 2019, i donatori europei hanno ridotto i finanziamenti al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA).
I contributi dell’Italia alla SRH/FP nel 2023 sono stati quasi dimezzati. L’Italia ha erogato 18 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente, che aveva registrato un significativo aumento dei finanziamenti (+94%). Questo ha rappresentato lo 0,3% dell’aiuto pubblico allo sviluppo (ODA) totale del paese, riportandosi ai livelli del 2021. Si tratta della riduzione più significativa osservata nel 2023 tra i donatori europei analizzati in questo rapporto. Il taglio ha riguardato quasi interamente i programmi multilaterali vincolati (-88%), in particolare quelli destinati ai contesti umanitari, compreso quello in Ucraina. A seguito di questi tagli, l’Italia è diventata il paese che sostiene meno la SRH/FP attraverso il sistema multilaterale.
Nel 2023, i contributi dell’Italia alla SRHR hanno raggiunto quasi 58 milioni di euro, con una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente. Questo ha rappresentato l’1% dell’ODA italiana. La differenza rispetto ai finanziamenti per la SRH/FP è dovuta principalmente all’enfasi che l’Italia pone sulla prevenzione della violenza sessuale e di genere (SGBV) e sulla lotta contro HIV/AIDS.
Al ritmo attuale di finanziamento europeo per la SRHR, sarebbero necessari circa 350 anni affinché i donatori europei forniscano ciò che è necessario nei prossimi cinque anni. Le nostre previsioni sui finanziamenti suggeriscono un quadro preoccupante per il futuro sostegno alla dignità e all’autonomia corporea, a causa di diverse riduzioni annunciate nell’ODA da parte di alcuni paesi europei a partire dal 2025, aggravate dal contesto politico statunitense. Ciò avviene in un momento in cui i governi europei dovrebbero invece aumentare il sostegno alla solidarietà globale e ai diritti umani.
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* si intendono i progetti che offrono servizi per la salute sessuale e riproduttiva e per la pianificazione familiare, servizi per il contrasto alle pratiche dannose.
** si intendono quei progetti che oltre a quanto incluso nella categoria SRH/FP includono anche attività riguardanti l’educazione sessuale, i progetti per la salute sessuale e riproduttiva delle/gli adolescenti, le persone LGBTQI+ e la violenza sessuale e di genere.