San Valentino: Diciamo NO ai matrimoni forzati e/o precoci. | Aidos

AIDOS e UNFPA Say #IDONT

A livello globale, una ragazza su cinque viene fatta sposare prima dei 18 anni.

Le spose bambine spesso abbandonano la scuola. Ma l’istruzione delle ragazze può spezzare il ciclo della povertà.

Le giovani spose vanno spesso incontro a gravidanze da adolescenti e le ragazze non sposate che restano incinte sono quasi sovente costrette a sposarsi.

Le gravidanze adolescenziali aumentano il rischio di complicazioni durante la gravidanza. Così come vedere i propri sogni distrutti ha un prezzo molto alto.

Tuttavia, le famiglie ricorrono spesso al matrimonio precoce perché lo considerano l’unica opzione per una ragazza – una convinzione alimentata dalla povertà, dall’insicurezza e dalla disuguaglianza di genere.

Le ragazze in questi matrimoni sono estremamente vulnerabili. Sono esposte alla violenza e spesso non sono in grado di difendere i propri bisogni e  diritti.

I matrimoni precoci avvengono in tutto il mondo, in diverse comunità e di differenti religioni.

Quando le ragazze conoscono i propri diritti, possono difendersi da sole.

Il Programma congiunto UNFPA-UNICEF sta raggiungendo milioni di ragazze e comunità con informazioni e servizi per porre fine al matrimonio preoce.

Tuttavia, il fenomeno non sta diminuendo abbastanza velocemente. Se gli sforzi per porre fine al matrimonio forzato e/o precoce non saranno accelerati, oltre 150 milioni di ragazze si sposeranno entro il 2030.

Per coloro che riescono a sfuggire al matrimonio precoce, c’è una vita piena di opportunità che le attende.