Una cinese alla testa dell’Organizzazione mondiale della sanità: cosa c’è in gioco?
Margaret Chan (nella foto), cinese, medico, è stata nominata direttrice generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), una posizione delicata, in cui si incrociano molte questioni controverse, come rileva il Centro per la salute e l’equità CHANGE: c’è la pressante ingerenza dell’amministrazione USA su tutto quanto riguarda aborto, Aids, salute riproduttiva e sessuale e diritti umani in generale. C’è poi la questione dei farmaci, soprattutto quelli antiretrovirali ma non solo, su cui i paesi del Sud del mondo stanno da alcuni anni sostenendo una battaglia con le grandi multinazionali farmaceutiche, al fine di poter curare le proprie popolazioni, che nella stragrande maggioranza non possono permettersi i farmaci a prezzi di mercato.
Fa ben sperare il fatto che Margaret Chan abbia detto, nel suo discorso di insediamento, che vorrà essere giudicata soprattutto sulla capacità di promuovere la salute delle donne. E’ però meno incoraggiante che non abbia ritenuto di rispondere a un questionario fatto circolare da alcune organizzazioni della società civile.