Il Rapporto si concentra sulla tematica della pianificazione familiare. Nonostante questa sia oggi quasi universalmente riconosciuta come un diritto, per la maggior parte delle persone nei paesi in via di sviluppo, specialmente i più poveri, il potere e i mezzi per decidere il numero di figli e l’intervallo in cui averli sono scarsi o inadeguati. Circa 222 milioni di donne non hanno accesso ad informazioni affidabili, alta qualità di servizi di pianificazione familiare, nozioni e mezzi, e sono messe a rischio di gravidanze indesiderate. Povertà, pressioni sociali sulla sessualità, disuguaglianza di genere e discriminazione limitano l’accesso ai servizi di pianificazione familiare. Garantire l’accesso per tutte le donne, gli uomini, e i/le giovani è una questione di tutela dei diritti umani che richiede un impegno su più fronti: rafforzare i sistemi sanitari, introdurre o garantire il rispetto delle leggi che tutelano i diritti delle persone, ridurre la povertà, sfidare pratiche tradizionali dannose, porre fine alla discriminazione, eliminare gli ostacoli logistici e fornire una vasta gamma di materiali per la contraccezione. Degli 80 milioni di gravidanze indesiderate che si prevedono per il 2012, si stima che, probabilmente, 40 milioni potrebbero finire con l’aborto. Affrontare il bisogno insoddisfatto di pianificazione familiare in tutto il mondo eviterebbe 54 milioni di gravidanze indesiderate e quindi 26 milioni di aborti in meno. Il Rapporto propone alcune raccomandazioni: aumentare il sostegno finanziario e l’impegno politico per garantire la disponibilità dei servizi di pianificazione familiare; – promuovere la pianificazione familiare come un diritto; – includere la contraccezione di emergenza nella gamma dei mezzi disponibili per i programmi di pianificazione familiare; – coinvolgere uomini e ragazzi.
Autore: UNFPA – Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione
Edizione italiana a cura di AIDOS
Anno di pubblicazione: 2012
Si può richiedere la copia cartacea del Rapporto a centrodocumentazione@aidos.it