Che cosa significa il cambiamento climatico nella vita delle persone, e in particolare delle donne povere del Sud del mondo? Al cambiamento climatico sarà dedicata la prossima Conferenza ONU a Copenaghen, dal 7 al 18 di dicembre 2009. Le stime evidenziano che la media annuale del costo umano dei disastri collegati al clima sia intorno ai 165 milioni di persone nei 30 anni compresi tra il 1973 e il 2003, e rappresenta un incredibile 98 per cento di tutte le persone uccise o colpite da calamità naturali durante lo stesso periodo.Circa 200 milioni di persone saranno costrette ad abbandonare le proprie case entro il 2050 a causa del degrado ambientale e della desertificazione prodotti dai cambiamenti climatici. Come evitare che la Conferenza di Copenhagen si trasformi in un flop? Il Rapporto dimostra come i problemi “non siano solo di efficienza energetica o di emissioni industriali di carbonio sui quali i paesi non trovano l’accordo, ma anche di dinamiche della popolazione, di povertà e di uguaglianza di genere”. Le soluzioni più efficaci saranno quelle che verranno dal basso, basate sulle conoscenze dell’ambiente che le comunità hanno, senza creare nuove dipendenze tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo. Secondo il Rapporto occorre soprattutto investire sulle donne, le prime vittime dei cambiamenti climatici e che tuttavia sono spesso assenti dagli organismi decisionali, a qualsiasi livello, e continuano a essere la maggior parte degli analfabeti e delle persone che sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno.
Autore: UNFPA – Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione
Edizione italiana a cura di AIDOS
Anno di pubblicazione: 2009