Gennaio 2023 – Dicembre 2024 Contrasto alla violenza / Formazione
DOVE
Italia (Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna)
PARTNER
COSPE – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti Onlus (capofila), AIDOS, Amnesty International Sezione Italiana, Carta di Roma, CoNNGI APS – Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna, EMERGENCY, Gay Center/ Gay Help Line, LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Lunaria, O.S.V.I.C – Organismo Sardo di Volontariato Internazionale Cristiano, Regione Toscana, Zaffiria
LA SITUAZIONE
L’ espressione pubblica dell’odio e delle forme di intolleranza connesse hanno assunto negli ultimi dieci anni una dimensione impressionante, coinvolgendo ampia e varia parte della popolazione sia in termini di età che di condizione sociale e culturale. Il discorso d’odio si presenta come un fenomeno complesso e sfaccettato per modi e spazi di manifestazione, così come per le categorie sociali di persone colpite e tipologia di danni arrecati. Tale diffusione del fenomeno è stata facilitata dalla tecnologia e dalla relativa moltiplicazione degli spazi d’interazione virtuale. Uno dei tratti comuni ai fenomeni d’odio, infatti, è l’aver luogo nella rete e nelle piattaforme social. Questi fenomeni, per i gravissimi danni che arrecano alle persone e alle comunità, hanno destato un allarme tale da indurre il Parlamento a costituire tre Commissioni sul tema tra il 2016 e il 2021.
La Mappa dell’Intolleranza di Vox Diritti (2021) segnala che i linguaggi d’odio sono diffusi su tutto il territorio nazionale, con picchi nelle grandi città dove si radicalizza, colpendo soprattutto le donne che lavorano in politica e nel giornalismo, le persone con disabilità e le persone di fede islamica. Nello stesso periodo, il Barometro dell’Odio (Amnesty International, 2021) ha riscontrato una radicalizzazione nei social:
1 commento su 100 degli utenti di Facebook e Twitter incita all’odio, alla discriminazione o alla violenza. Il fenomeno risulta preoccupante soprattutto per le/gli adolescenti (sia come autori/autrici che destinatarie/i), tra le/i maggiori fruitori del web e che durante la pandemia hanno potuto approfondire ed esprimere identità e relazioni sociali quasi esclusivamente online.
Forme verbali e fisiche di violenza s’intersecano e rafforzano a vicenda, con impatti negativi sinergici sulle vittime. Questo mostra come il bullissmo abbia trovato spazio anche nell’aggressione digitale, dando così origine al cyberbullismo. Si evidenzia inoltre la particolare incidenza di tali atti sulle ragazze e l’intersecarsi con altri fattori di discriminazione, come la provenienza, l’appartenenza religiosa, la disabilità, l’identità di genere e l’orientamento sessuale.
OBIETTIVI
Obiettivo generale
Il progetto mira a rafforzare nelle persone giovani, dagli 11 ai 19 anni, comportamenti positivi per contrastare le discriminazioni e promuovere il rispetto di tutte le diversità, consolidando il pensiero critico e l’empatia e incentivando lo stimolo a impegnarsi attivamente per supportare le persone che ne sono vittime, per costruire una società capace di individuare e depotenziare questi fenomeni.
Obiettivi specifici
– Migliorare la capacità di insegnanti ed educatrici/educatori di identificare e affrontare con le persone giovani il discorso d’odio.
– Rendere le ragazze e i ragazzi capaci di identificare e prevenire il discorso d’odio attraverso la creazione e la sperimentazione di itinerari didattici innovativi.
– Promuovere un dibattito sui fenomeni d’odio e le discriminazioni a livello locale e nazionale.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto intende rispondere al bisogno delle persone adolescenti di comprendere cos’è la discriminazione, le sue forme e la loro intersezionalità e come il web amplifichi l’impatto sulla vita delle persone coinvolte. Un ulteriore bisogno a cui risponde il progetto è quello di costruire percorsi virtuosi in cui contribuire a una diversa narrazione e dotarsi degli strumenti giusti per contribuire a una cultura delle differenze.
I principali attori del cambiamento sono quindi le/i giovani dagli 11 ai 19 anni che rappresentano una fascia di età di per sé sensibile e sottoposta a molti cambiamenti e influenze esterne. Con la pandemia, una parte di vita si è spostata nella sfera virtuale, lasciando le/i giovani ad affrontare questioni legate all’esclusione sociale e accelerando la crescente esposizione a fenomeni come discorsi d’odio e cyberbullismo, senza gli strumenti e le strategie necessarie per contrastarli.
Un altro fondamentale gruppo target sono insegnanti ed educatrici/educatori, non solo per il loro ruolo centrale dal punto di vista educativo, ma anche per la loro possibilità di interagire supportando ragazze e ragazzi nel percorso di crescita.
Il progetto intende rivolgersi anche a giovani attiviste e attivisti nella fascia di età 18-30 anni per rispondere al bisogno di maggiore visibilità e riconoscimento dell’attivismo giovanile sui temi dell’eguaglianza e nella convinzione che sappiano comunicare in maniera più efficace con le persone coetanee, utilizzando linguaggi e mezzi più efficaci.
Infine, un gruppo target sono le comunità educanti e le comunità locali nel loro complesso, a cui ci si rivolgerà attraverso strategie di sensibilizzazione che possano riunire la cittadinanza, creando esperienze di partecipazione e di protagonismo giovanile.
Il progetto agisce attraverso attività di formazione e sensibilizzazione che permetteranno di influenzare positivamente il modo di pensare e agire nella vita quotidiana, dotando le/i giovani delle risorse necessarie.
RICHIEDI COPIA DEL MANUALE DI EFFETTO FARFALLA
BENEFICIARI/E
440 insegnanti, 100 educatori/trici
3.320 ragazze/i (11-19 anni)
60 attiviste/i, 1.860 persone coinvolte negli interventi territoriali, 500.000 giovani raggiunte/i dalla campagna
DURATA DEL PROGETTO
1 gennaio 2023 – 31 dicembre 2024
COSTO DEL PROGETTO
768.000 Euro
CHI FINANZIA
AICS (90%)