The Economist: mutilazioni genitali femminili (MGF), si alla medicalizzazione. La replica del Network Europeo ENDFGM
“Mutilazioni genitali femminili: una scelta straziante”. Questo il titolo dell’articolo pubblicato da The Economist il 18 giugno scorso in cui si suggerisce che i governi dovrebbero proibire le “forme peggiori” di mutilazioni genitali femminili (MGF) e “cercare di persuadere i genitori a scegliere la versione meno invasiva”. L’articolo afferma che “è meglio avere un’incisione simbolica eseguita da un infermiere professionista piuttosto che essere scannata di nascosto da un’anziana del villaggio”.
La rete ENDFGM European Network, in una replica ben motivata, esprimendo preoccupazione per la proposta di medicalizzazione, afferma che “eseguire queste “incisioni simboliche” significherebbe negare che le MGF sono una violazione dei diritti umani e una forma riconosciuta di violenza di genere, indipendentemente dal grado di danno causato o dalle qualifiche mediche della persona che esegue la mutilazione”.