In occasione della Festa della mamma 2011 AIDOS, in collaborazione con la rete di 20 organizzazioni europee “Mothers’s Night”, fa appello ai parlamentari italiani per chiedere di impegnarsi affinché l’Italia torni a investire risorse adeguate nella cooperazione allo sviluppo, destinandole prioritariamente a servizi integrati e olistici per la salute sessuale e riproduttiva e per assicurare a migliaia di donne nel Sud del mondo diritti umani essenziali, a cominciare dal diritto alla vita e alla salute.
In diverse realtà un gran numero di mamme non celebrerà la Festa della mamma, a cominciare dalle 1.000 donne e ragazze che anche l’8 maggio, come ogni giorno dell’anno, muoiono per complicanze durante la gravidanza e il parto, 999 di loro in un paese in via di sviluppo. Secondo quanto stimato dall’UNFPA, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, il 14% di queste morti è dovuto ad aborti non sicuri e clandestini, il 25 % alle cattive condizioni di salute causate da malattie croniche, quali l’anemia, la malaria o problemi cardiaci, che rendono impossibile portare a termine una gravidanza.
La contraccezione moderna è un salvavita per la mortalità materna. Evitare le gravidanze indesiderate o distanziarle per consentire al fisico di recuperare è la soluzione più semplice per salvare la vita di migliaia di donne ogni anno. Le gravidanze indesiderate potrebbero essere ridotte del 71% e circa 100.000 morti materne potrebbero essere evitate ogni anno se il fabbisogno globale di contraccettivi moderni fosse soddisfatto.
La prevenzione è sempre meglio della cura, anche in termini di costi: in Nigeria l’UNFPA stima che 19 milioni di dollari vengano spesi ogni anno per l’assistenza medica a donne con complicazioni derivate da aborti non sicuri, mentre basterebbero 4,8 milioni di dollari l’anno per prevenire le gravidanze indesiderate che sono all’origine di tali aborti.
Garantire l’accesso a servizi completi per la salute sessuale e riproduttiva che comprendano investimenti simultanei e integrati per l’assistenza medica materna e neonatale e per la pianificazione familiare, è essenziale per assicurare che ogni gravidanza sia voluta e possa essere portata a termine in condizioni di sicurezza, riducendo drasticamente il numero delle morti materne.
Ciononostante, i finanziamenti internazionali per la salute sessuale e riproduttiva, compresa la contraccezione, sono diminuiti progressivamente rispetto alla scorsa decade. Questo vale anche per l’Italia che ha operato severi tagli al bilancio della cooperazione allo sviluppo.
Ma perché sul futuro delle donne del Sud del mondo torni a splendere il sole c’è bisogno di un impegno coerente dell’Italia nella cooperazione allo sviluppo, che metta al centro le donne, la salute sessuale e riproduttiva, la tutela della maternità.