Approvata una storica risoluzione dell’Assemblea generale.
“Un passo avanti importante e cruciale. Adesso bisogna impegnarsi per rendere la Risoluzione operativa”. Così riassume quanto accaduto oggi all’Assemblea generale delle Nazioni unite un comunicato della campagna Gender Equality Architecture Reform (GEAR), coalizione di circa 300 organizzazioni non governative. La nuova agenzia, che dovrebbe operare a partire dal marzo del 2010, in concomitanza con la sessione Beijing + 15 della Commission on the Status of Women , prenderà il posto, unificandole, di ben quattro istituzioni ONU: Fondo di sviluppo per le donne (UN Development Fund for Women, UNIFEM); Office of the Special Adviser on Gender Issues; Division for the Advancement of Women; International Research and Training Institute for the Advancement of Women (INSTRAW). Ma la questione non è solo di razionalizzazione burocratica: a dirigere la nuova Agenzia per le donne sarà nominata una persona al livello di sottosegretario generale, cioè immediatamente al di sotto del Segretario generale e del suo vice, come tutti i Fondi ONU con budget e influenza sostanziali. Anche le risorse dovrebbero essere adeguate: si parla di un miliardo di dollari.