L’Afghanistan torna indietro | Aidos
Lettera di protesta per l’assassinio di Safia Amajan, 65 anni, uccisa da oscurantisti talebani il 28 settembre

Safia Amajan aveva 65 anni, era nonna, ed era stata eletta direttore dell’ufficio del Ministero degli Affari Femminili a Qandahar; era una maestra e un’attivista dei diritti delle donne e dei diritti umani, oltre che maestra del Santo Corano. Era una persona molto rispettata in tutta la provincia. E’ stata assassinata da oscurantisti talebani il 28 settembre. In una lettera al presidente afgano Karzai, al Segretario generale delle Nazioni Unite Annan, alla comunità internazionale e a tutto il popolo dell’Afghanistan, le donne afgane del Governo, del Parlamento, della società civile, dei partiti politici e della Commissione indipendente diritti umani esprimono cordoglio, sgomento e preoccupazione che “il ripetersi di tali eventi ci stia riportando ai giorni bui dei regimi oppressivi nei confronti delle donne”. “Noi crediamo – scrivono – che senza una partecipazione delle donne nella vita sociale, politica ed economica sia difficile far prevalere la democrazia”.

Lettera aperta