La campagna presidenziale USA e i diritti delle donne | Aidos

Cosa hanno detto i due candidati nell’ultimo dibattito televisivo

 

Nel corso dell’ultimo dibattito televisivo prima del voto del 6 novembre, i due candidati, Barack Obama e John McCain, si sono espressi anche sui diritti delle donne, tra cui l’aborto. Ecco una sintesi (tratta dal sito RHReality Check) di quello che hanno detto.

Obama: Credo che siano fondamentalmente le donne, consultando le proprie famiglie, i propri medici e i propri consiglieri religiosi, quelle che devono prendere la decisione. Penso anche che la Costituzione prevede il diritto alla privacy che non dovrebbe essere sottoposto a referendum, così come i diritti previsti dal Primo emendamento e tutti gli altri diritti che abbiamo: non possono essere sottoposti al voto popolare. Per quel che riguarda la nomina dei giudici [della Suprema Corte], cercherò quelli che, oltre ad avere il curriculum necessario, abbiano la percezione di quello che succede nelle vite reali delle persone comuni. Farò un esempio. Recentemente, la Suprema Corte ha reso più difficile alla signora Lilly Ledbetter portare avanti la sua causa per discriminazione salariale. Per anni, Lilly Ledbetter è stata pagata meno di un uomo che faceva esattamente il suo stesso lavoro e, quando ha fatto causa, il giudice ha risposto che era passato troppo tempo e che avrebbe dovuto iniziare la causa prima, ma prima lei non sapeva di poterlo fare. Credo che sia importante che i giudici comprendano che se una donna cerca di darsi da fare per mantenere la famiglia e viene trattata in modo iniquo, il compito della Corte è di sostenerla se nessun altro lo fa. Questo è il tipo di giudice che vorrei.

McCain: Ovviamente, al legge deve prevedere delle limitazioni, altrimenti si potrebbe andare indietro anche 20 o 30 anni. Ma l’aspetto importante della questione è che dobbiamo cambiare la cultura americana. Chi è con orgoglio a favore della vita lo comprende bene: quello di cui dobbiamo dar prova davanti aduna giovane donna che deve prendere questa difficile decisione è coraggio e compassione. Il senatore Obama ha votato contro una legge che prevedeva assistenza medica immediata ai bambini nati da aborti falliti, così come ha votato contro la messa al bando dell’aborto tardivo. Non so come faccia ad allinearsi al movimento pro aborto più estremista, in diretta contraddizione con i sentimenti e le opinioni della grande maggioranza dell’America.

Obama: Ho votato no perché una legge che prescrive i trattamenti salvavita esiste già, per non parlare del giuramento di Ippocrate. Sono d’accordo a proibire gli aborti tardivi, purché non ci sia rischio per la vita e la salute della madre. Sull’aborto è possibile trovare un terreno comune tra chi crede nella scelta e chi si oppone, ed è il terreno della prevenzione delle gravidanze non desiderate, attraverso l’educazione appropriata dei giovani, basata sul valore della sessualità, oltre a favorire le adozioni e prevedere aiuti specifici per la ragazze madri che vogliano tenere il bambino. Nessuno è pro-aborto, tutti siamo consapevoli che è una situazione tragica e che dobbiamo impegnarci perché queste circostanze si verifichino il meno possibile.

McCain: il concetto di salute della madre è stato esteso dal movimento pro-aborto fino a significare qualunque cosa, il termine “salute” significa ormai la posizione pro-aborto più estremista. Io e mia moglie siamo genitori adottivi, conosciamo il tesoro e la gioia che un figlio adottivo rappresenta e faremo qualunque cosa per aumentare l’adozione nel paese, ma questo non significa smettere di proteggere i diritti dei non nati. Dobbiamo aiutare le giovani donne che devo prendere una decisione così difficile con compassione, con la possibilità di ricorrere all’adozione e con il coraggio di mettere il bambino a questo mondo, perché qualcuno le aiuterà ad averne cura.