Conferenza sui matrimoni forzati e/o precoci
martedì 23 giugno 2015 ore 11.00 presso la Camera dei deputati, Sala del Refettorio, via del Seminario 76, Roma
La popolazione giovanile attuale è la più ampia mai avuta nella storia, 1,8 miliardi di giovani, di cui oltre la metà sono ragazze. In vista degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, a cui la comunità internazionale sta lavorando, questo è un dato da tenere in considerazione se vogliamo coinvolgerle attivamente in un processo di sviluppo effettivo. Ma sino a quando le adolescenti vedranno negati i propri diritti ed una equa partecipazione alla vita dei loro paesi, il cambiamento che auspichiamo non sarà possibile.Tra le violazioni dei diritti umani che le riguardano maggiormente c’è il matrimonio forzato e/o precoce, fenomeno ormai globale che attraversa anche l’Europa e l’Italia in seguito alle migrazioni. Le cause sono una combinazione di diversi fattori: norme sociali radicate, povertà, diseguaglianza di genere e mancanza di rispetto dei diritti delle/dei minori. Se non si interviene per arginare il fenomeno, entro il 2020 le spose bambine saranno oltre 140 milioni.
La conferenza fornirà una panoramica articolata della questione partendo da una prospettiva globale fino ad arrivare al nostro paese, analizzerà le principali sfide poste dal fenomeno e le gravi ripercussioni sulla vita delle giovani, individuando, infine, cosa possono fare istituzioni e società civile per proteggere i diritti umani e il benessere delle ragazze.
Ne parliamo con:
On. Pia Locatelli, coordinatrice Gruppo parlamentare “Salute globale e diritti delle donne”
Maria Grazia Panunzi, presidente di AIDOS
Elisa Scolaro, OMS – Organizzazione mondiale della sanità
Barbara Spinelli, Trama di Terre Onlus
Maura Misiti, CNR/Le Onde Onlus
On. Sandra Zampa, Vice Presidente Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza
Invito
Infografica gravidanze precoci
Scheda sintesi Rapporto Onde Onlus i matrimoni forzati in Italia
Scheda UNFPA matrimoni e graviodanze precoci
Intervento on. Pia Locatelli
Intervento Maria Grazia Panunzi, presidente Aidos