Il sostegno dei donatori europei alla salute sessuale e riproduttiva: analisi tendenze 2021-22 | Aidos
Un nuovo rapporto mostra la costanza dei finanziamenti per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi in tutto il mondo, anche se alcune tendenze destano preoccupazione.

Nel 2021 i Paesi europei sono riusciti a mantenere le loro promesse per sostenere l’accesso ai diritti e alla salute sessuale e riproduttiva nel mondo, investendo 2.780 miliardi di euro.

E’ quanto emerge dal rapporto Tracking what counts. A Trends Analysis of European Donor Support to Sexual & Reproductive Health and Rights & Family Planning. 2021-22  di  Countdown 2030 Europe, un consorzio di 15 organizzazioni di cui Aidos fa parte, impegnate per l’avanzamento dei diritti umani e delle donne. Per la prima volta, nel report vengono presentati anche i dati sull’Italia.

Il Rapporto indica anche delle complessità: vi è stata infatti una diminuzione dell’8% dei finanziamenti per la salute sessuale e riproduttiva e la pianificazione familiare. Ancora oggi, circa 257 milioni di donne e ragazze nei Paesi a basso e medio reddito hanno ancora un bisogno insoddisfatto di pianificazione familiare, si parla di una popolazione pari a tre volte quella della Germania. Per garantire l’accesso universale a metodi contraccettivi sicuri e moderni, UNFPA ha stimato che, per coprire tutte le necessità, i donatori devono investire otto volte di più di quanto fanno attualmente ossia 65.1 miliardi di euro tra il 2020 e il 2030.

Per quanto riguarda l’Italia, l’APS è stato pari a 5.5 miliardi di euro (dati preliminari), di cui lo 0,3% è stato destinato alla salute sessuale e riproduttiva e alla pianificazione familiare (SRH/FP)*, mentre la percentuale aumenta allo 0.9% se si considera la salute e i diritti sessuali e riproduttivi (SRHR)**. La maggior parte di queste risorse è stata veicolata attraverso il canale multilaterale (ossia attraverso contributi volontari agli organismi UN, al Global Fund e a progetti specifici), al canale bilaterale e altre iniziative. La stima prevista per il prossimo anno è molto allarmante perché indicativa dell’orientamento che potrebbero prendere le politiche di cooperazione con una riduzione della quota di APS gestita dal MAECI mentre restano stabili le percentuali gestite dagli altri soggetti, tra cui il Ministero delle Finanze che, attualmente, gestisce più della metà dell’APS.

* si intendono i progetti che offrono servizi per la salute sessuale e riproduttiva e per la pianificazione familiare, servizi per il contrasto alle pratiche dannose.

** si intendono quei progetti che oltre a quanto incluso   nella categoria SRH/FP includono anche attività riguardanti l’educazione sessuale, i progetti per la salute sessuale e riproduttiva delle/gli adolescenti, le persone LGBTQI+ e la violenza sessuale e di genere.

Per maggiori dettagli e dati, leggi e scarica:

Puoi esplorare dati e risultati direttamente online qui.