Appello del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) per 24 paesi
Guerre, inondazioni, uragani, siccità: l’emergenza non dura solo pochi giorni per i milioni di persone, già povere, che non hanno, o hanno perduto, la possibilità di sostenersi. E per le donne questo significa in più l’acuirsi dei problemi di salute riproduttiva, con aumento delle infezioni a trasmissione sessuale e delle gravidanze indesiderate, per non parlare degli stupri e delle altre violenze che ogni guerra porta con se.
Lo ricorda il Fondo della Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) nel suo appello ai paesi donatori perché siano resi immediatamente disponibili 38 milioni di dollari (25.850.000 euro) per aiuti urgenti ai rifugiati e alle rifugiate nei Territori palestinesi occupati, in Sudan, Somalia e Congo, “per non nominare – come ha rilevato John Holmes, vicesegretario generale per gli affairi umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza, lanciando l’appello presso la sede delle Nazioni Unite di Ginevra – che pochi casi dei più noti”, ma sono 24 i paesi in cui l’UNFPA opera e in cui i rifugiati hanno bisogno di interventi urgenti.
L’UNFPA farà la sua parte, in collaborazione con le altre agenzie delle Nazioni Unite e con le organizzazioni non governative, realizzando in particolare programmi di:
- prevenzione dell’Aids (Zimbabwe),
- prevenzione e cura della violenza sulle donne (Sudan, Congo),
- salute riproduttiva volta in particolare alla riduzione della mortalità materna (Somalia, Territori palestinesi occupati).