Le donne devono poter controllare la prevenzione dell’Aids, adesso
CHANGE (Center for Health and Gender Equity) ha lanciato un appello alle Nazioni Unite, ai programmi bilaterali e alle fondazioni perché si raccolgano fondi sufficienti a portare i condom femminili nelle aree più pesantemente colpite dall’Aids. “Il rapido diffondersi del virus Hiv tra le donne e le adolescenti evidenzia il fatto che bisogna fare tutto il possibile perché i metodi di prevenzione siano alla poratta di coloro che ne hanno più bisogno” ha detto Jodi Jacobsen , direttrice esecutiva di CHANGE.
I condom femminili sono efficaci – riducono il rischio del 90 per cento – sicuri e possono essere usati sotto il diretto controllo delle donne, ma la loro diffusione è ostacolata dalla disponibilità e soprattutto dal prezzo. L’appello è stato lanciato dopo che le ricerche sui microbicidi in Africa e in India hanno evidenziato come la messa a punto di questo strumento, essenziale per una prevenzione dell’Aids nelle mani delle donne, sia troppo lontana nel tempo per poter aspettare oltre. Il condom femminile, che può essere usato anche dalle donne il cui partner si rifiuti di usare il condom maschile, è considerato accettabile da più della metà dei potenziali utenti di 40 paesi. Oggi la sua disponibilità in Africa, Asia e America Latina è però quasi simbolica: un condom all’anno ogni 100 donne tra i 15 e i 49 anni.