Proteste per il raid nel suo ufficio di Teheran
Ieri si sono presentate presso gli uffici del premio Nobel per la pace delle persone che si sono qualificate come ispettori delle tasse, portandosi via, tra le proteste dei presenti, documenti e computer. Il pretesto era la mancata dichiarazione di proventi da parte di Shirin Ebadi (nella foto) che, come avvocatessa, patrocina gratuitamente. E’ il secondo raid in dieci giorni e l’organizzazione per i diritti umani USA Human Rights Watch e la Campagna internazionale per i diritti umani in Iran hanno espresso profonda preoccupazione per la sicurezza del premio Nobel per la pace 2003 e per la minaccia a tutti gli esponenti della società civile iraniana che tali atti configurano. Come ha detto la coordinatrice della Campagna Hadi Ghaemi, “se lei non è al sicuro, siamo tutti in pericolo”.