Più servizi e più risorse per la salute delle donne africane: lo chiede l’OUA a Maputo
Riunita nella capitale mozambicana Maputo per quattro giorni, la sessione speciale – sull’accesso universale ai servizi di salute sessuale e riproduttiva – della conferenza sulla salute dell’Unione Africana si è conclusa oggi con un documento, il Piano di azione di Maputo, definito “molto forte” dalla direttrice dell’UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione) Thoraya Obaid. Le rappresentanti dei paesi africani, per nulla intimidite dalla presenza di ben sei alti funzionari dell’amministrazione degli Stati Uniti, hanno discusso di aborto, con qualche dissenso solo sulla terminologia e pieno consenso sulla necessità di rendere effettivo l’accesso all’aborto in condizioni di sicurezza. Il documento finale parla di riduzione dell’incidenza dell’aborto clandestino, di informazione, di formazione, di advocacy e capacity building, e soprattutto di disponibilità di servizi e risorse che rendano possibile l’esercizio del diritto delle donne africane “a vivere qualche giorno in più” come si è espressa una delegata.