Una pena pesantissima per il reato di reclamare i propri diritti umani
Alla buona notizia del rilascio delle nove donne il giorno successivo alla manifestazione del 12 giugno, ne segue purtroppo una pessima: è arrivata la condanna per Hana Abdi, 21 anni, studentessa e attivista di Sanandaj (Kurdistan), che era in carcere dal 4 novembre 2007. L’accusa era quella di “riunione non autorizzata e complotto contro la sicurezza nazionale” e la condanna prevede 5 anni di domicilio coatto nell’Azerbaijan orientale. Al momento dell’arresto, Hana Abdi stava raccogliendo le firme per la campagna un milione di firme, insieme a Ronak Safarzadeh, che attende ora la sua sentenza. Secondo il suo avvocato Mohammad Sharif, Abdi è stata condannata alla sentenza più dura prevista, sulla base unicamente degli interrogatori tenuti, senza la presenza del suo legale, nella prigione dove era in isolamento già da due mesi e dove è stata anche torturata. Sharif sta preparando il ricorso in appello, mentre la Campagna per i diritti umani in Iran ha rivolto una petizione al capo del sistema giudiziario, ayatollah Mahmoud Shahroudi.