Bush e i diritti riproduttivi, prime crepe | Aidos

Dibattito negli USA su contraccezione, aborto e prevenzione dell’Aids

“E’ il primo spiraglio” ha detto Lisa Boyce, vice presidente di Planned Parenthood of Wisconsin, commentando il primo passaggio legislativo di una legge che regolamenta la cosiddetta “pillola del giorno dopo” per le vittime di stupro. La legge deve ancora passare al Senato dello stato del Wisconsin.
Il 12 dicembre, il Boston Globe riferiva che il Congresso sta esaminando il prolungamento per cinque anni del piano dell’amministrazione Bush sull’Aids, che prevede che un terzo dei fondi (30 miliardi di dollari nel quinquennio) siano destinati a programmi mirati a promuovere l’astinenza, anche tra le coppie sposate, respingendo sempre e comunque l’uso del preservativo.
E questo nonostante che, proprio pochi giorni prima, diversi importanti media degli Stati Uniti avessero dato grande risalto ai nuovi dati sulle gravidanze delle adolescenti, in aumento (del 3 per cento) per la prima volta dopo dieci anni: sotto accusa, ancora una volta, è proprio la politica dell’amministrazione Bush, che spende milioni di dollari in programmi sull’astinenza rivelatisi del tutto inefficaci e bandisce l’uso del preservativo.
Il dibattito è acceso anche sull’impostazione della politica di aiuto allo sviluppo, per la quale il Congresso vorrebbe ripristinare la possibilità di finanziare anche le organizzazioni che forniscono servizi di pianificazione familiare e di aborto, e non solo quelle che fanno propaganda per l’astinenza, mentre la Casa Bianca si oppone.