Da Città del Messico nuovo episodio del contraddittorio sui diritti umani delle donne
L’occasione è stata il Consiglio internazionale, tenuto a Città del Messico a metà agosto: Amnesty ha ribadito la sua presa di posizione sull’aborto: no alla promozione della libertà di aborto come diritto umano universale, ma sì all’aborto ogni qual volta la sua negazione comporti una negazione dei diritti umani delle donne: dai rischi per la salute e la vita stessa allo stupro, alla prigione, a ogni tipo di emarginazione sociale. In sostanza, i 400 delegati di 75 paesi hanno confermato e rafforzato la presa di posizione di Edimburgo.
Il commento del Segretario di stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, non si è fatto attendere ed ha laconicamente ribadito la contrarietà della Chiesa a qualunque ipotesi di aborto, anche in caso di gravidanza conseguente a stupro. Amnesty ha ribattuto a sua volta, ricordando i numerosi casi in cui la battaglia per i diritti umani trova con la Chiesa terreni comuni – la cancellazione della pena di morte, l’abolizione della tortura, il rilascio dei prigionieri di coscienza – e chiede rispetto per tutti coloro che, esercitando il proprio diritto alla libertà di espressione e associazione, condividono le posizioni di Amnesty sull’aborto.