Mai più esecuzioni di omosessuali e adulteri, lo dice l’ayatollah
La fatwa emessa in Iran da Ali Saanei (nella foto) è di quelle destinate a lasciare il segno: l’ayatollah, uno dei religiosi sciiti di più alto rango viventi e membro del Consiglio costituzionale iraniano, ha detto basta all’uccisione di omosessuali e adulteri. La motivazione è che queste esecuzioni, che non di rado avvengono sulla base di semplici accuse, non appartengono più ai nostri tempi e devono essere sostituite, come già sostenuto dal famoso teologo Mirza-ye-Qomi, da multe o al limite prigione, dando comunque la preferenza alla confessione e al pentimento come tutta forma di espiazione. Il tipo di personaggio da cui proviene – già noto per le sue idee progressiste sui diritti delle donne e la ricerca sulle cellule staminali – e la forma solenne, una fatwa appunto, in cui è stata emessa, conferiscono a questa presa di posizione un enorme peso in un paese in cui la legge contempla l’uso in tribunale, come fonte di diritto, delle fatwe degli ayatollah.