Storica sentenza alla Corte europea per i diritti umani per il caso di Alicja Tysiac
La Corte europea per i diritti umani ha emesso oggi la sua sentenza per il caso di Alicja Tysiac, la donna che aveva chiesto di interrompere la gravidanza per gravi problemi alla vista, ma si è vista arrivare il consenso troppo tardi. Secondo la Corte, il governo polacco ha violato l’art. 8 – diritto al rispetto per la vita privata e familiare – della Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e deve risarcire Alicja, che ha vinto la sua battaglia per i diritti, ma ormai è cieca.
Il caso di Alicja, sostenuto da varie organizzazioni, tra cui la Federation for Women and Family Planning, potrebbe avere un’influenza sul dibattito in Polonia sul tema dell’aborto: la legge che permette l’aborto solo in caso di grave rischio per la salute, già molto restrittiva, viene applicata con tale lentezza da risultare di fatto inefficace. Ma non basta: il movimento anti-aborto si sta battendo vigorosamente per cambiare due articoli della Costituzione e arrivare così a un bando totale: una radio cattolica ha convocato per il 28 marzo una manifestazione che si annuncia importante. Il rispetto dei diritti umani, tuttavia, è alla base dei criteri fondamentali di adesione all’Unione Europea.