Difensore dei diritti umani dalla parte dei popoli indigeni | Aidos

Giovedì 22 marzo alle 18.30 incontro con le difensore indigene Vicky Tauli-Corpuz, Relatrice Speciale ONU sui Diritti dei Popoli Indigeni, e Francinara Baré, Coordinatrice della COIAB (Confederazione Delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana), organizzato dalla rete “In Difesa Di – Per i Diritti Umani e Chi li Difende”. L’evento si svolgerà alla Città dell’Altra Economia, Roma.
Vicky Tauli-Corpuz è una leader indigena del popolo Kankanaey Igorot, originario delle Filippine, ed è Relatrice Speciale ONU dal 2014. Francinara Baré guida la più grande organizzazione dei popoli indigeni dell’Amazzonia in Brasile ed è stata la prima donna a ricoprire questa carica. Durante l’evento, Vicky Tauli-Corpuz e Francinara Baré parleranno della situazione dei difensori e delle difensore dei diritti dei popoli indigeni, dei rischi a cui vanno incontro, e delle strategie adottate dalle comunità indigene per resistere agli attacchi compiuti dalle imprese private, le autorità o la criminalità organizzata. L’incontro sarà moderato dal portavoce della rete “In Difesa Di” Francesco Martone.

 

 

Victoria Tauli-Corpuz è stata nominata Relatrice Speciale sui diritti dei popoli indigeni nel 2014. Come parte del suo mandato, conduce missioni conoscitive e scrive report su specifici Paesi; risponde a segnalazioni su violazioni dei diritti dei popoli indigeni; promuove buone pratiche per implementare standard internazionali in relazione ai diritti dei popoli indigeni; svolge studi tematici sulla promozione e protezione dei diritti dei popoli indigeni. Tauli-Corpuz è una leader indigena del popolo Kankana-ey Igorot, della regione della Cordillera nelle Filippine. Come attivista indigena, ha lavorato per oltre tre decenni per rafforzare il movimento dei popoli indigeni e per difendere in particolar modo i diritti delle donne. Prima di ricoprire questo ruolo, è stata Presidente del Forum Permanente sulle Questioni Indigene dell’ONU (2005-2010) e relatrice del Fondo Volontario per le Popolazioni Indigene. Nel 2007, ha contribuito a scrivere e far adottare la Dichiarazione ONU sui Diritti dei Popoli Indigeni. Ha inoltre fondato e diretto diverse ONG che si occupano di cambiamento climatico e diritti delle donne, ed è membro del Development Programme Civil Society Organizations Advisory Committee dell’ONU. Il prossimo settembre inoltre la Relatrice Speciale presenterà un report al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU sulla criminalizzazione e gli attacchi ai difensori e le difensore dei popoli indigeni. In particolar modo, il report si concentrerà sull’impatto a livello comunitario, e analizzerà misure di protezione e prevenzione degli attacchi.

Francinara Baré è stata la prima donna a diventare Coordinatrice generale della Coordinazione delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana (COIAB), la più grande organizzazione indigena del Brasile. COIAB è stata creata nel 1989 a Manaus e rappresenta 160 popolazioni di nove stati dell’Amazzonia (circa il 60% della popolazione indigena totale). Francinara è stata eletta nell’agosto del 2017 all’Assemblea Generale del COIAB alla presenza di circa 600 capi indigeni da ogni parte dell’Amazzonia brasiliana. Nata in Amazonas in Brasile, è figlia di una madre indigena della Popolazione Indigena Baré. Cresciuta in un ambiente in cui le donne hanno poca voce, ha da sempre combattuto per i diritti dei popoli indigeni e in particolar modo delle donne.

Popoli indigeni e difesa dell’ambiente

La difesa dei diritti dei popoli indigeni è strettamente collegata a quella dell’ambiente: come ha affermato il Relatore Speciale sui diritti umani e l’ambiente John Knox, “la difesa dei diritti umani aiuta a proteggere l’ambiente, e un ambiente sano e protetta aiuta a salvaguardare i diritti umani.” Questo è particolarmente vero per i popoli indigeni: la loro sussistenza, cultura e identità sono inestricabilmente legate all’ambiente in cui vivono, e per loro corsi d’acqua, montagne e foreste hanno spesso un alto valore simbolico e sacrale. Le comunità indigene sono particolarmente colpite dalla costruzione di mega-progetti come miniere, impianti idroelettrici o agricoltura estensiva. Come si legge nel sito Universal Rights, ad esempio, nella comunità di La Guajira in Colombia negli ultimi anni sono morti 4000 bambini, a causa della mancanza di acqua pulita e malnutrizione. In questa regione, le autorità hanno dato numerose concessioni a imprese estrattive, che hanno privato le comunità indigene locali delle risorse naturali necessarie per la loro sopravvivenza. Le comunità indigene sono in prima linea nella difesa dell’ambiente, e sono per questo costantemente sotto attacco. Secondo l’ultimo rapporto di Global Witness, nel 2017 sono stati uccisi almeno 197 difensori dell’ambiente, e di questi almeno la metà erano difensori indigeni. Moltissimi altri sono costantemente minacciati, aggrediti e minacciati, e le donne indigene sono particolarmente a rischio. Inoltre, le comunità indigene vengono spesso criminalizzate e stigmatizzate, e accusate di essere ribelli, nemiche dello Stato, e contrarie allo sviluppo economico. Invece di valorizzare il fondamentale ruolo svolto dalle comunità indigene, imprese private e autorità fanno di tutto per silenziarne la voce.