LIBANO – GIORDANIA – EGITTO. POWER – Promuovere l’empowerment economico e sociale delle donne vulnerabili in Libano, Giordania e Egitto” | Aidos

LIBANO – GIORDANIA – EGITTO. POWER – Promuovere l’empowerment economico e sociale delle donne vulnerabili in Libano, Giordania e Egitto”

Foto ARCS

2019/2022 – Empowerment economico – Microcredito

DOVE
LIBANO – Akkar e Nord del Libano, GIORDANIA – governatorato di Ma’an, EGITTO – Damietta

PARTNER
ARCS – Arci Cultura e Sviluppo (Capofila)

LA SITUAZIONE
Il progetto si realizza in regioni con un’alta percentuale di famiglie siriane. In Libano, lo scoppio della crisi siriana ha inciso sui già delicati equilibri esistenti dato che il 77% delle famiglie è economicamente non autosufficiente (UNHCR, maggio 2018). Norme culturali e sociali di fatto fanno sì che le donne, siriane e non, dispongano di un limitato accesso ad attività generatrici di reddito: i) l’economia si basa su attività commerciali, agricoltura, servizi pubblici (soprattutto militari); questi ultimi due caratterizzati da una grande predominanza maschile.  Le attività/cooperative femminili, soprattutto agricole, mancano di strumenti tecnici e materiali per poter competere sul mercato; ii) gli uomini sono riconosciuti come i soli referenti della famiglia e, per questo, il tasso di partecipazione all’economica diminuisce drasticamente nel caso di donne sole e capofamiglia. In Giordania, in soli 3 anni, il tasso di disoccupazione nell’area di intervento è il più alto del Paese. La percentuale di donne capofamiglia sotto i 40 anni rappresenta il 21% del totale. Inoltre alla generale difficoltà nell’accedere ad attività imprenditoriali, si aggiungono le limitazioni legislative per le siriane e la tradizione culturale dell’area, di per sé molto chiusa ed isolata che fa sì che  siano gli uomini ad avere priorità nell’accesso al lavoro, escludendo quasi del tutto le donne dal mercato. Circa il 30% delle siriane nell’area ha bisogno di supporto legale per regolarizzarsi in Giordania e poter accedere al mercato del lavoro. In Egitto, la maggior parte delle famiglie rifugiate ha scelto di risiedere a nord a causa di fattori quali la presenza di familiari e amici, pratiche culturali simili con le comunità locali, costo della vita più basso, minore densità di popolazione e condizioni climatiche miti. Nell’area d’intervento, il 93% delle famiglie rifugiate non è in grado di soddisfare la spesa minima, con l’ 87% gravemente o estremamente vulnerabili. Quasi due terzi delle famiglie ha donne capofamiglia con possibilità di occupazione molto bassa, sia a causa dei rischi legati alla protezione negli spazi pubblici sia di ostacoli culturali. Nel caso delle siriane, inoltre, laddove possono acquisire permessi di lavoro, spesso non sono in grado di soddisfare i requisiti stabiliti dalla legge che includono: documentazione legale, sponsorship del datore di lavoro, tasse e prova che non ci sia un locale con la stessa qualifica. Le barriere citate sopra hanno costretto le rifugiate a lavorare nel settore informale dove spesso mancano di protezione e sono soggette a condizioni di lavoro difficili, bassi salari e vessazioni da parte dei datori di lavoro.

OBIETTIVI
Contribuire al miglioramento delle condizioni di vita
delle donne e bambine rifugiate siriane e delle donne e bambine particolarmente vulnerabili appartenenti alle comunità ospitanti in Egitto, Giordania e Libano. In particolare promuovere l’empowerment sociale ed economico della popolazione femminile rifugiata siriana, mediante azioni che favoriscano la creazione di reddito  e forme associative sostenibili nel medio-lungo periodo e la loro partecipazione al processo di pace e alla fase di ricostruzione della Siria.

BENEFICIARI/E
Circa 935 donne e ragazze rifugiate e delle comunità ospitanti, ad alto rischio di marginalità e fragilità sociale, comprese persone con necessità specifiche, quali donne sole a capofamiglia, con disabilità e con malati a carico, che accresceranno le loro possibilità di rendersi autonome, avviando percorsi di emancipazione sociale ed economica grazie alla creazione di opportunità di lavoro e reddito nel medio-lungo periodo e, nel caso delle siriane, alla loro partecipazione alla fase di ricostruzione della Siria.

ATTIVITÀ
Formazioni
in  avvio e gestione di microimpresa, skills training, formazione tecnica e design e sviluppo del prodotto rivolte a imprese sociali / home based / cooperatives. Accesso ed erogazione di microcrediti / fondi di dotazione. Sessioni di sensibilizzazione sulla regolamentazione dei permessi di lavoro. Consulenza legale per l’ottenimento di permessi di lavoro. Formazione in  diritto del lavoro; buone  pratiche in tema di lavoro/autoimprenditorialità; dialogo sociale; ecc.

 COSA FA AIDOS
AIDOS coordina, nei tre paesi target del progetto,  la formazione nella componente delle attività di design e sviluppo del prodotto nel settore agro-alimentare per garantire la qualità del prodotto. Promuove contemporaneamente  l’integrazione dell’ approccio di genere alla creazione d’impresa,  basato sul rispetto dei diritti umani e l’accesso a pari opportunità di lavoro,  anche attraverso  missioni sul campo di esperti/e internazionali.

RISULTATI ATTESI
Una migliore situazione socio- economica delle donne rifugiate siriane e di quelle in condizioni di vulnerabilità nelle tre zone di intervento.
Rispetto alla componente di AIDOS, circa 120 microimprenditrici avranno diversificato la produzione, migliorato la qualità dei loro prodotti e l’accesso al mercato .

DURATA DEL PROGETTO
2019 – 2022 (30 mesi)

COSTO DEL PROGETTO
52.660 Euro

CHI FINANZIA
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS

SCHEDA PROGETTO