Da Città del Messico a tutto il paese, l’aborto è un diritto | Aidos

Storica decisione della Corte suprema

Con una inattesa maggioranza otto a tre, la Corte suprema messicana ha rigettato la questione di incostituzionalità, e così la legge, già vigente nel distretto federale di Città del Messico, è diventata “giurisprudenza” che non può più essere cambiata: un primo passo perché gli altri stati del sistema federale messicano possano modificare il loro codice nel senso di depenalizzare l’aborto entro la dodicesima settimana. Secondo la direttrice di IPAS Messico, Raffaela Schiavon, “è una decisione storica non solo per le donne messicane, ma per tutte le latinoamericane.” La legge del distretto federale, che risale all’aprile 2007, prevedeva l’aborto su domanda entro le 12 settimane (era già ammesso in caso di stupro e pericolo per la salute), ma soprattutto stabiliva che le strutture sanitarie pubbliche rendessero il diritto effettivamente esercitabile, anche da parte di donne messicane non residenti nel distretto. La Commissione nazionale per i diritti umani aveva posto subito la questione di incostituzionalità, che oggi, dopo una serie di audizioni pubbliche, è stata inopinatamente respinta.