No woman left behind. Violenza di genere e disabilità: trasformare la vulnerabilità in abilità. (Fase 2)
Dove
Giordania (Amman, Mafraq, Irbid e Zarqa)
Partner
Capofila Associazione Italiana donne per lo Sviluppo (AIDOS) in ATS con Vento di Terra Onlus (VdT) e i partner locali Durrat al Manal for Development and Training (DMDT) e Arab Women Organization (AWO)
La situazione
Dopo 13 anni di guerra in Siria, l’UNHCR segnala 5,5 milioni di rifugiati/e siriani/e, con la Giordania che ne accoglie ufficialmente 621.182, posizionandosi al terzo posto dopo Turchia e Libano. Il governo giordano stima che il numero complessivo di rifugiate/i superi 1,36 milioni. L’afflusso ha posto ulteriore pressione sulle già limitate risorse del paese, con il 67% della popolazione (giordana e rifugiata) che vive al di sotto della soglia di povertà, e la disoccupazione che si attesta al 23% per i/le giordani/e e al 33% per i/le siriani/e. Emergono significative disparità di genere nel lavoro, con il 55% degli uomini occupati rispetto al 7% delle donne.
Solo il 7% dei/delle siriani/e possiede un permesso di lavoro, il cui costo è tuttavia drasticamente aumentato, rendendo difficile l’accesso al mercato del lavoro. Queste difficoltà economiche incidono negativamente sulla sicurezza alimentare, sulle famiglie e su donne e ragazze, portando a matrimoni precoci e a un peggioramento del benessere di bambini/e rifugiati/e.
Donne e ragazze, in particolare rifugiate e con disabilità, affrontano un rischio maggiore di violenza di genere (GBV e lo stigma sociale spesso impedisce la denuncia degli abusi. La legge giordana prevede la detenzione protettiva delle donne a rischio di violenza, privandole così della loro autonomia; sono state create case rifugio per fornire un’alternativa, ma l’accesso e la qualità dei servizi rimangono insufficienti.
La disuguaglianza affonda le sue radici in norme culturali e ostacoli economici, rendendo essenziali servizi di supporto e iniziative di sensibilizzazione, in particolare a beneficio delle donne rifugiate.
Obiettivi
Obiettivo Generale
Promuovere la tutela dei gruppi maggiormente vulnerabili tra i/le rifugiati/e e le comunità ospitanti giordane attraverso un quadro integrato di protezione, assistenza, empowerment ed inclusione sociale.
Obiettivi Specifici
Facilitare l’accesso di donne e ragazze con disabilità e/o a rischio e/o sopravvissute a violenza di genere a servizi sociali specializzati, opportunità di reddito e supporto comunitario, nelle comunità ospitanti e rifugiate in aree urbane e insediamenti informali.
Persone coinvolte
- 850 persone tra giordane/i e rifugiate/i siriane/i con disabilità e/o a rischio e/o sopravvissute a GBV avranno accesso ai servizi
- 965 persone della comunità, 100 persone che lavorano in 5 case rifugio e 2 centri di sviluppo comunitario del Ministero dello Sviluppo Sociale e staff di 40 organizzazioni della società civile saranno formate e sensibilizzate su GBV e disabilità
- Circa 10.000 membri delle famiglie delle donne sopravvissute a violenza riceveranno supporto indiretto dall’intervento
Cosa fa AIDOS
AIDOS offrirà accesso a servizi socio-sanitari destinati a 320 persone. Inoltre, in partenariato con DMDT, realizzerà attività di rafforzamento dell’autonomia economica per 165 donne rifugiate e/o a rischio e/o sopravvissute a GBV e fornirà loro kit per il lavoro, follow-up, dignity kit e supporto per i permessi di lavoro.
In collaborazione con l’Higher Council for the Rights of Persons with Disabilities (HCD), AIDOS realizzerà lavori di ristrutturazione della casa rifugio di Irbid, per migliorarne l’accessibilità per persone con disabilità; svilupperà delle linee guida destinata alle persone con disabilità per supportarle a comprendere segni di abuso, molestie e violenza; condurrà sessioni di sensibilizzazione e mobilitazione comunitarie su disabilità e violenza di genere.
Inoltre, AIDOS redigerà un capitolo sull’aftercare da includere nel Protocollo di Cura delle case rifugio del MOSD. Fornirà anche percorsi di formazione al personale delle case rifugio, dei centri di sviluppo comunitario e OSC su inclusione, disabilità, violenza di genere e aftercare.
Infine, verranno portate avanti attività di advocacy per l’adozione di linee guida su GBV e disabilità a livello nazionale.
Il progetto adotterà un approccio di genere basato sui diritti umani.
Risultati attesi
-Migliorato l’accesso di donne e ragazze con disabilità e/o a rischio e/o sopravvissute a GBV rifugiate e delle comunità ospitanti a servizi integrati di protezione psicosociale, riabilitazione e salute
-Migliorata l’autosufficienza di donne con disabilità e/o a rischio e/o sopravvissute a GBV rifugiate e delle comunità ospitanti attraverso l’accesso ad attività generatrici di reddito, dignity kit e kit per l’avvio di attività
-Rafforzate le capacità delle organizzazioni partner, delle case rifugio selezionate e dei centri di sviluppo comunitario MOSD, delle OSC giordane di prevenire e affrontare la GBV e la discriminazione contro le persone con disabilità con un approccio inclusivo e i meccanismi intracomunitari
Costo del progetto
€ 1.617.816,00
Chi finanzia
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – sede di Amman
Durata
17/06/2025 – 16/12/2026